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Cronaca Loredana Monda 02 dicembre 2006 23:09 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Sono proseguiti nella giornata di oggi, sabato, i lavori avviati presso la Torre Catalana, ubicata in Via Fratelli Bandiera nella frazione di Lausdomini. Rischiano di arrivare tardivamente le risposte dei ministri per i beni culturali e per la tutela ambientale, Francesco Rutelli e Alfonso Pecoraro Scanio, allÂ’interrogazione del senatore di Rifondazione comunista, Tommaso Sodano.
Un atto parlamentare, tra l’altro, in alcuni punti dai toni duri anche nei confronti di pubblici uffici, che, come altre interrogazioni si presume, siano state fatte pervenire anche alla Sovrintendenza per i beni e per le attività culturali di Napoli. Non è esplicitata dai fatti l’intenzione di conformarsi ad un principio di cautela, in attesa della risposta dei due ministri che servirebbe a fare chiarezza ed a stabilire in tempo utile se l’immobile sia oppure non sia da considerare d’interesse storico e da assoggettare a procedere di vincolo.
A questo punto, vista lÂ’esistenza di unÂ’interrogazione in corso, potrebbe, infatti, essere vagliata lÂ’ipotesi da parte di tutti i soggetti interessati di agire anche sullÂ’onta del buon senso aspettando gli sviluppi che potrebbero essere determinati dagli accertamenti e dalla consequenziali risposte dei due ministri, nonostante il Comune abbia rilasciato un permesso a costruire (n. 140) nello scorso mese di ottobre.
La Torre Catalana con la nomenclatura Casa Catalana è tra gli immobili elencati nella ormai famosa nota del 2004, della Sovrintendenza al Comune, esplicitante la volontà di procedere con sopralluoghi finalizzati all’apposizione di vincoli, che non ha avuto seguito né in positivo né in negativo. Vero che, essendo trascorsi più di due anni, quella lista è carta straccia, ma la sua esistenza non esclude la possibilità che, per dare risposta all’interrogazione, si accerti se i sopralluoghi sono stati fatti, con quali fondi sono stati fatti, che esisto hanno avuto.
Potrebbe, in sostanza, emergere la necessità di accertare se le operazioni avviate preliminarmente hanno avuto una conclusione, con l’indicazione dell’esito, rispetto al quale potrebbe, comunque, essere accertato se sono intervenute le dovute comunicazioni alle parte interessate. Probabilmente non tutto è semplice quanto sembra. Si aggiunga che la stessa tabella dei lavori, la cui affissione è dovuta per legge, potrebbe contenere indicazioni atte ad attirare l’attenzione ed a sollecitare altri controlli.
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