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Cronaca Loredana Monda 02 dicembre 2006 00:56 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Nessun avviso di garazia per esponenti dell'esecutivo. Solo informative di garanzia, contenute nell’ordinanza di convalida del sequestro del sito di stoccaggio comunale, emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Nola, per gli assessori alle finanze (per aver sostituto in qualità di vice sindaco il capo dell’esecutivo che era all’estero per motivi di
lavoro) e all’ambiente, Caradio Esposito e Mario Ardolino, custodi giudiziari del sito. La situazione è frutto di una prassi consolidata. Nei casi tra cui rientra quello cittadino generalmente si individuano coloro che risultano essere i firmatari degli atti.
Non è, quindi, il caso di allarmarsi. A vantaggio dell’amministrazione, che ha affidato un incarico legale ad un avvocato di uno studio di Nola, esiste un
dato: il sito, impermeabilizzato, è stato realizzato nell’area del piano degli insediamenti produttivi per lo stoccaggio del secco, ma come parte di un progetto più ampio finalizzato alla creazione di un completo sito di trasferenza, seguendo le linee guida dettate dal commissariato di governo per l’emergenza rifiuti.
In sostanza, per le caratteristiche del sito, l’amministrazione aveva la possibilità in caso di emergenza di utilizzarlo anche per l’umido, come concesso dallo stesso commissariato, fino a sette giorni. I tempi sono stati sforati, innegabilmente a causa di uno stato di emergenza rifiuti che investe l’intera regione. La posizione dell’amministrazione potrebbe mutare solo se dallo sviluppo delle indagini, scaturite da una presunta violazione dei sigilli, attualmente non accertata e non confermata, emergessero nuovi elementi, non direttamente riconducibili allo stato di emergenza.
Fino a questo momento non essendo intervenuti veri e propri avvisi di garanzia, i due assessori non risultano in nessuna delle due posizioni previste dalle procedure, vale a dire di indagati o di persone informe sui fatti.
Certamente sarà in corso un confronto tra il Comune e la Procura della Repubblica di Nola, che coordina le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna agli ordini del capitano Orazio Ianniello, ma non è dato sapere, allo stato attuale, quali atti e procedure, oltre a quelle strettamente relative al sito, sono oggetto di accertamenti, visto che magistratura e forze dell’ordine sono chiuse nel riserbo in ossequio al segreto istruttorio.
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