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Cronaca Loredana Monda 15 novembre 2006 23:49 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Il sito di stoccaggio dei rifiuti del Comune e la rampa d’accesso erano ancora sequestrati alle ore 10 e 30 della mattinata di mercoledì, sebbene mancasse una convalida per operare la quale, a detta del vice sindaco, che è custode giudiziario dell’area, la magistratura aveva tempo fino a sera.
L’assessore alle finanze Caradio Esposito, che sta sostituendo il sindaco Esposito Corcione, ha voluto fare chiarezza. Il sito è stato autorizzato dall’Asl Na4 e dall’Arpac. E’ stato progettato ed è stato realizzato per il deposito del secco, per il quale è stato utilizzato fino a quando la sospensione dell’attività dell’impianto di trasferenza di cui si serviva la ditta che operava per il Comune non ha determinato un blocco del sistema della raccolta rifiuti.
LÂ’amministrazione ha ritenuto, a tal punto, importante adottare un provvedimento che fondamentalmente mirava a tutelare la salute dei cittadini impedendo lÂ’accumulo dellÂ’immondizia in strada e a conservare i risultati della differenziata fino ad ora raggiunti, senza generarne un crollo vanificando anche lÂ’opera di sensibilizzazione.
EÂ’
stata, quindi, emessa dal sindaco Felice Esposito Corcione, prima della partenza per gli Stati Uniti con i caratterini dell’urgenza e della contingenza per scongiurare rischi igienico – sanitari con la quale si disponeva il deposito per tempi brevi anche dell’organico nelle more della risoluzione dell’emergenza dell’umido con l’individuazione di un sito di compostaggio.
L’assessore all’ambiente Mario Ardolino, che ha sollecitato il primo cittadino ad emettere l’atto, controfirmandolo assumendosi tutte le responsabilità eventualmente derivanti, ha spiegato che d’altra parte le indicazioni del commissariato di governo non negavano la possibilità di utilizzo per l’umido fino a sette giorni dei siti di stoccaggio che fossero parte di siti attrezzati per la trasferenza.
Quello mariglianese è stato concepito e realizzato, per l’appunto, con le caratteristiche di parte di un sito di trasferenza da ultimare. I due assessori spiegano che erano già stati avviati i programmi di smaltimento, che avrebbero consentito di svuotare l’area, già prima dell’intervento della Procura, tanto è che ora i cassoni da 13 sono 11. Poiché con l’atto di sequestro è stato disposto anche un accesso al sito per consentire lo svuotamento dell’area, l’amministrazione ha già avviato un programma segnalato al commissariato con un fax con il quale si chiede di utilizzare due compattatori tre volte a settimana e all’Asl, con la quale intende operare di comune accordo.
L’intendo sarebbe di poter riprendere la raccolta normalmente, riuscendo a conferenti secco ed umido e contemporaneamente liberando l’area dai cassoni con l’immondizia già depositata nel sito.
Sarebbe facile per lÂ’amministrazione conferire lÂ’indifferenziato al cdr e liberare il sito, ma vuole che tale strada sia battuta solo se strettamente necessario per evitare di far crollare la
differenziata.
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