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Cronaca Loredana Monda 13 novembre 2006 00:07 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
“La magistratura non intende sindacare le scelte discrezionali delle pubbliche amministrazioni, ma chiede il rispetto delle leggi vigenti. Chi sbaglia è perseguibile”. Ad asserirlo è il capo della Procura della Repubblica di Nola, Adolfo Izzo, che, attraverso le sue affermazioni, allontana lo spettro dell’impunibilità , anche quando ad errare sono esponenti delle istituzioni.
Non esistono leggi sbagliate per il procuratore capo, ma solo una diffusa tendenza al mancato rispetto delle medesime, alla quale deve essere posto un freno. Al dottor Adolfo Izzo abbiamo chiesto delucidazioni sullÂ’azione della magistratura che, nellÂ’ambito di accertamenti riguardanti questioni urbanistiche, sta operando sul Comune di Marigliano, focalizzando lÂ’attenzione soprattutto sulle realizzazioni di sottotetti.
L’estate scorsa il primo ad intervenire era stato il pubblico ministero Federico Bisceglia, delegato dallo stesso procuratore capo. Ora, il magistrato non si occupa di certe questioni. Contattato, il dott. Federico Bisceglia ha affermato: “Non faccio più parte della sezione urbanistica e ambientale”.
Pare che alla base di recenti scelte vi sia una diversa organizzazione degli uffici: ora il lavoro è, infatti, ripartito tra cinque o sei magistrati. A conferma di informazioni che avevamo da tempo, esiste non solo un documento che ci era stato mostrato al Comune quasi alla fine dell’estate scorsa, che doveva essere, tra l’altro, assoggettato a segreto istruttorio, ma proprio la dichiarazione del procuratore capo Adolfo Izzo, che ha affermato: “Gli accertamenti sulla realizzazione di sottotetti sul territorio di Marigliano sono stati avviati su segnalazione del collega Bisceglia. Dopo i primi controlli, ci siamo resi conto che non eravamo di fronte a casi sporadici, ma ad un vero e proprio fenomeno, che devo dire è comune a molti territori”.
Prima di fare un discorso generalizzato, il capo della Procura della Repubblica di Nola, proprio in relazione agli accertamenti sulla realizzazione di sottotetti (al vaglio della magistratura ci sono numerosi casi) ha fatto riferimento ad un colloquio con il capo dellÂ’esecutivo di Marigliano, Felice Esposito Corcione.
“Al sindaco ho chiesto chiaramente la cortesia di fare in modo che ogni situazioni urbanistica sia qualificata esattamente con il nome che le compete – ha affermato il dott. Adolfo Izzo – non con attributi di apparenza”.
In generale, il procuratore afferma che si riscontrano ovunque i favoritismi degli uffici tecnici che sfociano nel mancato rispetto della legge. “Sottotetti e mansarde non sono la stessa cosa. Le mansarde richiedono l’erogazione di una concessione edilizia, alla quale sarebbe opportuno non dare seguito prima di aver adottato tutti gli strumenti urbanistici o di aver adeguato quelli esistenti. Confondere le acque, non verificare che quanto risulta dalle documentazioni corrisponda a realtà , equivale a produrre un grave danno all’erario dello Stato, giacché si consente ai cittadini di sottrarsi al pagamento di quanto è realmente dovuto per gli oneri d’urbanizzazione.
Le amministrazioni, attraverso i competenti uffici, dovrebbero effettuare dei controlli, altrimenti anche la polizia municipale perché esiste? Spesso si consente di realizzare sottotetti che – ha affermato il procuratore capo Adolfo Izzo – sono facilmente tramutabili in mansarde, altre volte i presunti sottotetti nascono già con le caratteristiche delle mansarde. Spesso le manutenzioni ordinarie nascondono abusi edili. Se parliamo, poi, dei condoni, si deve dire che non possono essere fatti sulla carta, ma devono scaturire da un confronto tra quanto si evince dalle documentazioni e dallo stato reale dei luoghi.
Non si può ammettere che si affermi che si ignoravano certe situazioni. Un tecnico esperto intuisce la realtà dei fatti operando accertamenti”.
Nel ribadire che chi sbaglia è perseguibile per legge, il procuratore ha affermato che spesso le istituzioni sono le prime a violare le normative vigenti. Il capo della Procura della Repubblica di Nola arriva a
dichiarare: “Ci sono anche colpe della magistratura, mi auguro non ci sia dolo”.
E conclude sostenendo:
“Non esiste legalità sul territorio. Si deve comprendere che tutto ciò che è contro legge non può
essere tollerato”.
Da " Cronache di Napoli" del 12/11/2006
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