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Cronaca Loredana Monda 03 novembre 2006 23:56 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Oramai è ufficiale.
Villa Galdi è un immobile vincolato. Le procedure erano state avviate nell’aprile dell’anno in corso.
L’atto dal quale si evince che la proprietà privata è bene interesse storico – artistico è datato 12 ottobre
2006 ed è firmato dal responsabile campano dei beni culturali e paesaggistici, Stefano de Caro.
Il Comune, attraverso il responsabile dellÂ’area gestione tecnica, lÂ’ingegnere Andrea Ciccarelli, ha ammesso lÂ’esistenza del vincolo, confermata dallÂ’ufficio preposto della Sovrintendenza di Napoli, che ha fornito indicazioni sugli estremi dellÂ’atto.
Alla fine di ottobre, presso l’ente locale è arrivata una nota della Sovrintendenza a firma degli architetti Maria Frattolillo e Enrico Guglielmo, inviata anche all’ufficio di gabinetto del Ministro Francesco Rutelli, con la quale si chiedeva al Comune di procedere alla verifica e al blocco dei lavori.
LÂ’ingegnere Andrea Ciccarelli ha affermato:
“Abbiamo preso atto del vincolo. Ricevuta la nota, ci siamo attivati per il blocco dei lavori a Villa Galdi.
Vorrei, però, premettere che l’immobile in questione, allo stato attuale, è l’unico vincolato ai sensi del Decreto 42/04. Non abbiamo altri beni ritenuti formalmente d’interesse storico. E’ capitato e capita che l’ufficio tecnico blocchi i lavori presso immobili privati, ma capita anche che sia smentito dal Tribunale amministrativo regionale in costanza di ricorsi da parte degli interessati. L’intervento celere della Sovrintendenza servirebbe a fare chiarezza e a mettere in condizione anche il Comune di intervenire laddove è dovuto”.
Risalta fuori una nota della Sovrintendenza dell’aprile 2004 con la lista di immobili da assoggettare a procedure di vincolo. Nella lista ci sono Palazzo Comunale, Palazzo Mastrilli, Palazzo Cesarano, Palazzo Doria, Palazzo D’Alessandro, Palazzo delle “Ornie Catalane”, Palazzo “Torre”, Masseria Martoni, Palazzo e Cappella Anselmi, Palazzo Addeo, Palazzo Montagna, Palazzo D’Amore, Palazzo Quattrocchi, Chiesa di Sant’Antonio, centro storico di Laudomnini, Palazzo Terracciano, Palazzo Lombardi, Palazzo Amato, Palazzo Monda, Casa Catalana, che stando a quando asserito dall’ingegnere Ciccarelli al momento non hanno vincoli.
All’ufficio vincoli della Sovrintendenza è stato chiesto quanto si impiega di media per avviare e per chiedere una procedura di vincolo. Abbiamo appreso che gli immobili di proprietà di enti pubblici, di enti non profit e della curia sono automaticamente soggetti alla disciplina del decreto legislativo 42/2004 fino ad accertamento dell’interesse storico. Per gli immobili privati di media le procedure si aprono e si chiudono in sette mesi.
Nella mattinata dell’altro ieri, è stato parzialmente abbattuto anche Palazzo Montagna: il Comune si sarebbe attivato, ma l’ufficio vincoli della Sovrintendenza nella mattinata di ieri ancora non aveva ricevuto alcun tipo di segnalazione. Altri immobili, alcuni dei quali oggetto di recenti interrogazioni del senatore Sodano, non sono
contemplati della predetta lista.
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