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Cronaca Loredana Monda 21 ottobre 2006 23:26 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
“Non ho ricevuto risposte dall’amministrazione. Non avrei voluto arrivare a
tanto, ma sono pronto a citare il Comune”.
Ad asserirlo, il cavaliere Giuseppe Terracciano, che, pur essendo stato eletto
difensore civico, non è mai riuscito a prestare giuramento. Poco meno di un mese fa, il
diretto interessato aveva chiesto allÂ’amministrazione di scegliere nellÂ’interesse della
città , consentendogli di insediarsi e di non costringerlo a citare il comune per danni
materiali (quanto avrebbe dovuto percepire in tre anni con gli interessi maturati) e
morali.
Per dare una risposta, dieci giorni, sono stati accordati al
sindaco. Dieci giorni sono abbondantemente trascorsi. In assenza di riscontro, Giuseppe
Terracciano si appresta ad adire le vie legali. Il cavaliere sostiene che essendo il
difensore civico da considerare un organo e non una carica, per questioni di continuitÃ
e in assenza, negli ultimi tre anni, di atti di revoca o di altri provvedimenti ad opera
dell’amministrazione, egli sia a tutti gli effetti il difensore civico della città di
Marigliano e che gli si debba consentire di prestare giuramento, essendo stato
regolarmente eletto..
Dovrebbe, in sostanza, poter ottemperare al mandato fino alla scadenza del
medesimo. Colpo di scena A dirimere la controversia, senza che la questione
sia affrontata a suon di carta bollata, potrebbe essere, però, il difensore civico
regionale, sulla scorta di un recentissimo pronunciamento del Consiglio di
Stato.
Sulla scorta della sentenza n. 5706 del 2 ottobre 2006, emessa dalla quinta
sezione, il difensore civico regionale, dopo aver sollecitato il Comune a provvedere
alla nomina di un difensore civico cittadino (scaduto il mandato del precedente ed in
assenza di nuove votazioni), senza avere riscontro, può intervenire, inviando un
commissario ad acta che provveda avvalendosi di poteri sostitutivi.
Detto
intervento trova fondamento nellÂ’articolo 136 del testo unico degli enti locali che
recita: “Qualora gli enti locali, sebbene invitati a provvedere entro congruo
termine, ritardino o omettano di compiere atti obbligatori per legge, si provvede a
mezzo di commissario ad acta nominato dal difensore civico regionale, ove costituito,
ovvero dal comitato regionale di controllo (Ndr. Il Coreco è stato soppresso). Il
commissario ad acta provvede entro sessanta giorni dal conferimento
dell'incarico”.
Stando alla predetta sentenza gli atti obbligatori sono tutti quelli che trovano
fondamento nella legge, fatta inclusione dello statuto comunale (disposizioni
costituzionali). In sostanza, atteso che lo statuto vigente presso il Comune di
Marigliano già prevede la nomina di un difensore civico, l’amministrazione potrebbe,
pertanto, essere sollecitata a provvedere e senza riscontro, potrebbe scavalcata dal
difensore civico regionale. Certo dirimere una questione che si trascina da diversi anni
male non farebbe. Ricordiamo, infatti, che Giuseppe Terracciano è stato eletto nella
primavera dellÂ’anno 2003. AllÂ’epoca, il sindaco era Michele Nappi, espressione di una
coalizione di centrodestra. Ad occupare gli scrani in consiglio comunale, vi erano venti
persone (oltre al sindaco).
Praticamente, non era scattato lÂ’innalzamento della quota dei consiglieri a
trenta (consequenziale solo all’esito dell’ultimo censimento) che si è avuta solo
nellÂ’anno 2005. Su Giuseppe Terracciano sono confluiti quattordici voti su venti. EÂ’
stato votato dallÂ’intera opposizione di centrosinistra e da alcuni consiglieri
dellÂ’allora compagine di governo di centrodestra. Il consiglio comunale ha ritenuto
valida lÂ’elezione.
Legittimamente Giuseppe Terracciano è stato decretato difensore civico. Il sindaco
Michele Nappi non gli ha, tuttavia, consentito di prestare giuramento, adducendo a
giustificazione una presunta incompatibilità dovuta al rapporto di lavoro che
lÂ’interessato aveva con il Comune di Sarno.
Giuseppe Terracciano non hai
mai smesso di sottolineare dÂ’essere il difensore civico cittadino e ha diffidato tutte
le gestioni che si sono susseguite nel tempo, fino ad arrivare allÂ’attuale di
centrosinistra. Pur trattandosi di una questione pregressa, il sindaco Felice Esposito
Corcione è risultato destinatario, nel mese di luglio del 2006, persino di una richiesta
di chiarimenti sulle ragioni del mancato giuramento proveniente dagli uffici regionali
della Procura della Corte dei Conti.
Una richiesta di chiarimenti,
frutto dÂ’indicazioni a procedere in tal senso fornite dal Ministero dellÂ’Interno, sulla
scorta delle interrogazioni presentate, proprio sul mancato giuramento del difensore
civico a Marigliano, dal senatore Tommaso Sodano. Ora, l'attuale amministrazione
potrebbe, farsi carico anche di una citazione per una questione non generata dalla sua
azione.
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