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Cronaca Loredana Monda 08 ottobre 2006 23:50 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Verba volant, scripta manent. Dicevano i latini. Per comprendere quali siano stati i passaggi istituzionali che hanno portato al cambio di gestione del ciclo integrato delle acque, basta tenere conto delle documentazioni che sono state prodotte. Per la prima volta il sindaco Felice Esposito Corcione affronta lÂ’argomento in consiglio comunale in data 20 febbraio 2006.
Il capo dell’esecutivo informa l’assise che con delibera di giunta municipale n. 152 del 27 ottobre 2005, è stato nominato “unico rappresentante dell’amministrazione, legittimato ad esprimere in modo vincolante la volontà della stessa su tutte le decisioni da adottare nei confronti dell’ambito 3”. Il primo cittadino illustra lo stato di degrado, di inadeguatezza e di inesistenza delle reti idriche e fognarie dell’intero territorio.
Comunica che, sulla scorta della legge 36 del 1994, la città è stata ritenuta tra i settantasei comuni dell’ambito territoriale ottimale sarnese – vesuviano.
Precisa che la Regione finanzia gli interventi solo attraverso gli ambiti. Il sindaco informa, quindi, il consiglio comunale che ha chiesto ed ottenuto una conferenza di servizi con l’ambito, pretendendo un monitoraggio delle reti idriche e fognarie, al fine di programmare l’ordine degli interventi “per alleviare le pressanti sofferenze dovute sia alla mancanza d’acqua in alcune zone che alla mancanza della rete fognaria su tutto il territorio”.
Informa, inoltre, l’assise che ha chiesto l’avvio di uno studio progettuale finalizzato alla realizzazione della rete fognaria delle zone di Miuli e di San Giuseppe. Si è impegnato, infine, a promuovere una discussione pubblica per consentire la partecipazione della collettività . L’oggetto della predetta delibera di giunta municipale, sottoscritta dai sei assessori, è “Legge 36/94 e Legge Regionale 14/97 – Avvio della gestione del servizio idrico integrato Ato3 in capo al soggetto gestore individuato dall’Ente Ambito Sarnese – Vesuviano Gori Spa – Convocazione di conferenza di servizi ai sensi degli artt. 11 – 14 e successivi della legge 241/90 e sue modifiche ed integrazioni”.
Con detto atto oltre al mandato al sindaco, è stato individuato il responsabile di procedimento nella persona dell’ingegnere capo del Comune, Andrea Ciccarelli. Risultano due le sedute della citata conferenza di servizi: la prima si è tenuta alle ore
11 e 20 del 2 febbraio 2005, la seconda alle ore 11 del 12 gennaio 2006. Dai verbali si evince che, alla prima adunanza, erano presenti per lÂ’Ato3 il presidente Alberto Irace, il direttore ingegnere Federico Lupoli, la dottoressa Maria Chiara Imbimbo, per il Comune di Marigliano il sindaco Felice Esposito Corcione, lÂ’assessore ai lavori pubblici Luigi Caprio, il responsabile del settore lavori pubblici Andrea Ciccarelli, il consulente tecnico del Comune lÂ’ingegnere Luigi Pesce, per la Gori Spa i dottori Antonio Vigorito e Gavino Rescigno.
Alla seconda adunanza erano presenti le stesse persone, con l’aggiunta per il Comune di Marigliano dell’assessore all’istruzione ed alla formazione Antonio Sullo e di un altro consulente tecnico, l’ingegnere Luigi Tramontano. La questione della gestione del ciclo integrato delle acque è approdata, poi, in consiglio comunale il 20 luglio, quando alcuni esponenti della stessa maggioranza hanno dato addosso al sindaco, qualcuno facendo rilievi persino sul mandato e sul piano d’interventi. In quella seduta è stato chiesto di lasciare decidere il civico consesso, che sulla materia ancora dovrà riunirsi la prossima settimana.
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