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Cronaca Loredana Monda 08 ottobre 2006 00:08 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
EÂ’ stato stanato Francesco Panico, cinquanta anni, capo dellÂ’omonimo sodalizio, operante su SantÂ’Anastasia e sui comuni limitrofi. Ad arrestarlo sono stati i militari dellÂ’Arma del nucleo operativo del Reparto Territoriale di Castello di Cisterna, agli ordini del maggiore Fabio Cagnazzo e coordinati dal tenente colonnello Aldo Saltalamacchia, con la collaborazione dei loro colleghi del Reparto operativo di Modena.
L’uomo è stato localizzato a Carpi, in Provincia di Modena, a conclusione di un’intensa attività di ricerca, fatta di prolungati servizi d’osservazione e di pedinamento. Francesco Panico era ricercato, in quanto colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa in data 11 settembre 2006, dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, essendo stato ritenuto responsabile del reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, finalizzata alle estorsioni ai danni di imprenditori e di commercianti, di violazione legge sulle armi ed altro.
Contestualmente, i carabinieri di Castello di Cisterna hanno ammanettato con l’accusa di favoreggiamento personale, l’autista di Francesco Panico, Giuseppe Ricco, di quarantadue anni, residente a Margherita di Savoia in Provincia di Foggia, detto “Pippo o’ foggiano”, già noto alle forze dell’ordine.
L’uomo è considerato dai militari dell’Arma un
elemento apicale dellÂ’organizzazione dei Panico.
Francesco Panico era sfuggito ad un blitz dei carabinieri del 7 settembre scorso, scaturito da indagini coordinate dal pubblico ministero Vincenzo DÂ’Onofrio della Direzione distrettuale antimafia, che avevano condotte a ricostruire parti di una feroce guerra di camorra, che vede contrapposti Sarno e Panico. NellÂ’operazione a cui era sfuggito il capoclan, i carabinieri hanno arrestato altre sei persone, hanno sequestrato due Lancia K blindate e sei telecamere a circuito chiuso.
Le indagini hanno consentito ai militari dell’Arma di arrestare ancora prima (tra il 24 e il 25 agosto) Carmine Caniello e Diego Zuccaio, del clan Sarno, sventando un attentato, nonché il 28 agosto Antonio Sannino e Raffaele Manfellotto del clan Panico, ritenuti responsabili d’essersi presentati armati ad un commerciante della zona, nell’intento di ritirare il piazzo imposto.
Per lo stesso motivo successivamente sono stati arrestate altre tre persone, sempre ritenute dai carabinieri vicini dell’organizzazione dei Panico. Sono due, invece, i morti accertati della faida: Giuseppe Castiello, cognato dei fratelli Panico colpito il 18 luglio scorso e Danilo Laloé, vicino ai Sarno ucciso
l'11 agosto scorso.
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