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Ambiente Sanità Maria Capasso 02 luglio 2018 21:49 Circa 5 minuti per leggerlo stampa
--- AGGIORNAMENTO --- San Vitaliano 2 Luglio ore 23:00 - Stabilimento Ambiente spa. I Vigili del Fuoco rallentano le operazioni di spegnimento delle fiamme: pericolo crollo tetto dello stabilimento.
SAN VITALIANO - “E’ importante sapere cosa è andato in fumo e perché”: il Ministro Sergio Costa, intervenuto sulla piattaforma ecologica della società Ambiente spa del gruppo Bruscino, fa il punto delle situazione. Dopo l’inferno di fiamme che ha bruciato per un giorno intero carta, cartone, legno e plastica si passa alla fase dei controlli e dei monitoraggi.
La Procura di Nola, apre un’inchiesta. Nelle balle che si vedono in bella mostra ci sono bottiglie di plastica e rifiuti indifferenziati. Multi materiali in poche parole.
“Ho chiesto controlli severi. C’è una centralina mobile istallata, le centraline già operative sul territorio –afferma il generale Costa- e l’Arpac che nelle prossime ore ci daranno i risultati. Con la salute non si scherza”.
Ministro siamo nel cuore del triangolo dei veleni, a quando il decreto Terra dei fuochi?
“Per il momento sono state trasferite le deleghe dal ministero dell’Agricoltura a quello dell’Ambiente. Il decreto si chiamerà Terre dei Fuochi al plurale perché l’influenza della malavita sul ciclo dei rifiuti non investe solo la Campania ma l’Intera nazione”.
Si punta alla prevenzione degli incendi e alla bonifica dei terreni ridotti a discariche di rifiuti da parte delle ecomafie. Il generale Costa precisa che bisogna presentarsi davanti all’Europa con una programmazione credibile. Annuncia poi di voler far controllare direttamente dalla prefettura le attività di trattamento di rifiuti. L’intento è di censire tutte le società che operano in questo settore.
La società Ambiente spa, stando al sopralluogo, era dotata anche di un buon impianto antincendio, a norma, secondo la normativa vigente, ma allora cosa non ha funzionato?.
Il Ministro Costa attende le relazioni dei vigili del fuoco e del reparto speciale intervenuto insieme al Noe. Con lui ci sono il senatore del M5S, Raffaele Mautone, il consigliere regionale Gennaro Saiello e il sottosegretario all’Ambiente, Salvatore Micillo. Saiello solleva il caso in Consiglio regionale. Se ne discuterà il 17 luglio. Chiedono controlli serrati. Lo chiede Saverio Lo Sapio, consigliere di maggioranza dell’Amministrazione Carpino, dell’Associazione Oxigeno, legata ai Verdi. “Ma questi lavoratori sono qui tra il fumo a respirare veleni e nessuno vede? Questo è un territorio massacrato. Quanti morti di tumore ci dovranno essere ancora? ”: denuncia Lo Sapio al Ministro. Presente anche Michelangelo Esposito Mocerino ambientalista in stretto contatto con il generale Costa.
Il generale Costa conosce la situazione, la sua esperienza l’ha maturata sul campo alla guida dei carabinieri proprio in terra dei fuochi. Troppi 300 roghi in un anno, il dato è significativo e il ministro annuncia il giro di vite sugli eco-reati. Intanto la diossina e le polveri sottili che hanno invaso il nolano sono un cocktail micidiale. Sono peggio di un inceneritore. Provocano asma, problemi polmonari. Il nolano e in particolare Mariglianella e Marigliano sono strette tra la morsa dell’ammoniaca, sprigionata dalla rimozione delle ceneri combuste di Agrimonda e della diossina dell’incendio della società Ambiente spa.
Viene domato il maxi incendio , il giorno seguente il fumo prima diventa bianco poi per fortuna nel pomeriggio si spegne. Ma le ceneri? Quelle cadono tutte giù e si posano sui terreni coltivati. Basta lavarla la frutta e verdura: assicurano gli esperti. Ma chi si fida? Monitoraggi sono previsti anche sui campi. L’Asl afferma che dalle rivelazioni strumentali effettuate non sono emersi valori fuori norma. Intanto l’aria è irrespirabile e sul posto in tarda mattinata viene inscenata anche la protesta dei tre operai licenziati dalla ditta Ambiente del gruppo Bruscino.
Hanno lavorato senza sosta i volontari e i carabinieri con il capitano Tommaso Angelone in prima linea
“Il deposito è aperto mentre dovrebbe essere chiuso. Tutti scaricano qui. Vogliamo solo ritornare al lavoro. Ci hanno sostituito con operai giovani e guardate cosa è successo. Abbiamo figli da mantenere”: urlano ai microfoni Rai. Parlano Sebastiano Piccolo e Antonio Cordino. “Ci avevano detto di licenziarci per paghe inferiori e turni massacranti nella cooperativa ”.
In testa ai manifestanti ci sono anche gli operai della Fiom Licenziati, tra cui Mimmo Mignano, intervenuti per solidarietà verso i colleghi. La puzza si avvertiva anche ad Orta di Atella. Sul posto c’è Legambiente e la rete Cittadinanza Comunità. Vogliono vederci chiaro. A parlare è Enzo Tosti: “La gestione dei rifiuti è un business. Si tenta a sminuire, la puzza qui è chiara. Impianti di questo genere dovrebbero essere controllati dai comitati civici”.
Preoccupano i 300 incendi scoppiati nel settore rifiuti. Maria Teresa Imparato di Legambiente: ”Subito la legge degli eco reati”.
Hanno lavorato senza sosta i volontari e i carabinieri con il capitano Tommaso Angelone in prima linea insieme alle protezioni civili tra cui quella di Nicola Cossentino. Attivissima sul posto anche la Protezione civile La Salmandra, che ha lavorato senza sosta e ricorda l’altro incendio divampato 10 anni prima.
Anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli preme per l’approvazione del decreto della Terra dei Fuochi. Lui fa parte proprio della commissione Terra dei fuochi e solleva altre questioni: quella delle aziende del Nord che usano la Campania come pattumiera e la caduta a picco della credibilità dei prodotti nostrani.
In serata, come ieri sera, il rogo che sembrava vinto riprende vita bruciando ancora i rifiuti presenti nel capannone. I Vigili del Fuoco, inoltre, rallentano le operazioni di spegnimento delle fiamme per il pericolo del crollo del tetto del capannone.
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