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Ambiente Sanità Maria Capasso 06 novembre 2017 23:30 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Stato di allerta sul cantiere Agrimonda. A breve partiranno i lavori. Si attende il macchinario filtrante volto a far fronte al surplus di ammoniaca.
MARIGLIANO – MARIGLIANELLA - Stato di allerta sul cantiere di lavoro per la rimozione dei rifiuti delle ceneri combuste del deposito di fitofarmaci e chimici per l’agricoltura “Agrimonda”, incendiato 22 anni fa dal racket delle estorsioni. A far scattare la mobilitazione la puzza chimica avvertita nella frazione Lausdomini, nei giorni scorsi.
Motivo: il telone posto a copertura del cumulo nocivo era squarciato in più punti. Sarebbe questa la causa delle esalazioni avvertite sull’intero territorio. Non appena è scattato l’allarme le falle sono state tamponate. Intanto, però, c’è chi dice che la puzza si sente ancora. E la centralina posta sul sito non dovrebbe rilevare i gas o situazioni da bollino rosso? No, perché la centralina serviva solo per stabilire il livello base di partenza.
E la cabina di regia mobile di monitoraggio costante che finora nessuno ha visto? Quella partirà solo quando i lavori entreranno nel vivo. Ad agosto il cantiere è stato bloccato perché sono stati rilevati livelli di ammoniaca superiori a quelli preventivati, per neutralizzare i quali c’è bisogno di un apposito macchinario filtrante. Un macchinario che doveva già arrivare in questi giorni, ma sono subentrati intoppi per il trasporto dell’imponente struttura.
A fare chiarezza è il direttore dei lavori, Gennaro Tarantino, che parla di un continuo working in progress in base ai problemi che subentrano di volta in volta. Nel cronoprogramma si è stabilito di procedere con un filtro a carboni attivi, ma se ciò non dovesse rivelarsi idoneo si cambierà rotta. Tarantino chiarisce che la situazione è sotto controllo e che è già pronta una relazione tecnica con tutti i dettagli dell’operazione.
Quello di “Agrimonda “è un appalto a corpo la cui somma di denaro è determinata, fissa e invariabile, riferita globalmente all’opera nel suo complesso. e quindi anche se i tempi slittano e ci saranno delle varianti in corso d’opera il costo della rimozione non cambierà. Un milione e quattrocentomila euro circa che serviranno a portare via quei cumuli inquinanti e a caratterizzarli. Solo questo. E la bonifica?
Chi lo sa. Nel frattempo sulla questione interviene l’assessore all’Ecologia, Veronica Perna. “Dalla Regione hanno precisato che qualche ritardo iniziale è addebitabile al verificarsi di un atto vandalico – chiarisce la Perna- , al ritardo della fornitura di energia elettrica nella misura necessaria, al funzionamento della macchina filtrante ed alle autorizzazioni relative al deposito dei calcoli sismici. Al momento tutto sotto controllo. Le amministrazioni comunali di Marigliano e Mariglianella seguiranno costantemente i lavori e informeranno puntualmente la cittadinanza”.
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