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Arte Nicola Riccio 07 maggio 2019 20:15 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
ACERRA - Sabato 4 maggio il Castello dei Conti di Acerra ha ospitato l’incontro di apertura della Mostra D'Arte Itinerante SOS PACE – “i colori della pace:io, gli altri e i sette colori dell’arcobaleno”.
Protagonisti gli studenti, ancor prima delle autorità, rappresentate dal Sindaco Raffaele Lettieri, dalla Consigliera del Comune di Napoli Alessia Quaglietta e dal Dirigente Scolastico Carmine De Rosa, (per il Vescovo Antonio di Donna il Parroco don Raffaele Di Nardo). Ha aperto l’incontro Alessio Colombrino, allievo del Liceo Linguistico, che ha espresso il suo pensiero cantando un personale arrangiamento di una nota canzone ( ...la pace, la pace la si può avere solo se raggiungiamo una pace interiore, dell'anima…."Per stare in pace con te stesso e con il resto, puoi provare a volare lasciando a terra te stesso").
Dora Barbato, Liceo Classico, attivissima nell’organizzazione della mostra, ha spiegato il senso e il valore dell’iniziativa, fortemente voluta dagli studenti del liceo “de’ Liguori”: «Infondere pace al di fuori di noi stessi presuppone l'aver trovato la nostra pace, il nostro equilibrio. Eppure spesso ci sembra impossibile riuscire ad arginare i conflitti a cui assistiamo quotidianamente: guerre che si combattono senza spargimenti di sangue, guerre interiori, burocratiche, che rendono l' uomo schiavo.
Più ci guardiamo intorno e più ci sembra di star combattendo contro un sistema consapevole del fatto che la cultura renda l' uomo libero, ed è proprio per questo che ci preferisce ignoranti, uniformi, privi di pensiero critico. Noi giovani, però, sappiamo bene che le vere battaglie sono quelle che si fanno con la penna sul foglio, col pennello sulla tela, perché sono le uniche a portare ad una crescita personale, ad ''aprire la mente'', ad educare alla pace chi ci sta di fronte. Il cambiamento siamo noi, alimentati dalla nostra voglia di fare ed ammirare il ''bello'', l' Arte, l'unico mezzo tramite cui riusciamo ad evadere da una realtà che non ci rappresenta, con lo sguardo di chi non si nasconde per paura della realtà, ma di chi quella realtà vuole cambiarla.
Agli artisti, persone con una sensibilità tale da riuscire a trasmetterci questa voglia di costruire, di manifestare il nostro dissenso di fronte all’ odio, alla violenza, alle sopraffazioni, va il nostro Grazie, perché è la loro Arte ad iniziarci ad un processo catartico, a mantenerci incontaminati, ad educarci alla pace».
Oltre 60 opere d'arte, di artisti noti e meno noti, compongono infatti il catalogo della mostra, curata dall’artista francese Christophe Mourey, che ha insegnato anche al de’ Liguori e che, con la collaborazione del Dipartimento di Storia dell’Arte, ha guidato gli studenti nella realizzazione della loro idea, insieme ai partner del territorio quali il Sindaco, il Vescovo, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il filosofo Aldo Masullo etc...
La mostra sarà visitabile mattina e pomeriggio presso il Castello dal 4 al 18 maggio, dalle ore 9:30 alle 13:00 e dalle ore 16:00 alle 19:00. Da sabato 4 a sabato 11 maggio si svolgeranno laboratori dedicati a tema artistico, durante i quali artisti, scrittori, giovani studenti daranno il proprio contributo in nome della PACE, questo valore così grande e così maltrattato. La mostra, dal 19 maggio e per tutto il prossimo anno scolastico, inizierà il suo viaggio, portatore di un messaggio di speranza, presso le Istituzioni e le scuole d'Italia che, già informate dell’iniziativa, la richiederanno.
Il Liceo de’ Liguori ha messo insieme oltre 60 opere di artisti quali, per fare qualche nome, Emiliano Bonfanti (Rosso, blu, giallo), per il quale “la pace non è stringere un accordo di non-belligeranza, ma disseppellire i paletti di confine e scordarsi dei limiti che dividono una terra dall'altra”; Richard Brachais (Il volto della pace), che dipinge capelli e occhi azzurri come il cielo, un volto angelico, delicato, ma imbrattato per il dolore subito. Maurizio Cascella (No war), pone il simbolo della pace su una t-shirt rappresentando un motto che auspica il bene come tendenza comune. E ancora una litografia di Pablo Picasso spinge a riflettere sul senso del pensiero, ci insegna cosa può dissimulare il vuoto, cosa nasconde il nulla. Riccardo Dalisi (Ritrovo), ci ricorda che la casa è il luogo nella quale ci sentiremo per sempre in pace con noi stessi, sempre amati e sempre protetti”.
L’umanità tutta è narrata nelle sue debolezze, nelle sue grandezze dall’opera d’arte. Fra le opere esposte anche quelle di alcuni mariglianesi, fra cui una fotografia di Maurizio Sena, uno scatto, Il più bel legante…, che ha come sfondo la parigina Tour Eiffel ( Il più bel legante, il più potente disintegratore di barriere: la purezza dei bambini), e il quadro di Francesco Giraldi, Tracce di infinito.
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