L'inquinamento

Acerra, Isde:”Quanto vale la vita di un acerrano?”.

Inceneritore acerra
- Foto d'Archivio

ACERRA – Il 10 settembre si è tenuta presso la Camera dei Deputati una Conferenza stampa dal titolo “Quanto vale la vita di un acerrano?”, promossa dalla deputata locale Carmela Auriemma, alla quale hanno partecipato i rappresentanti di alcune associazioni, fra le quali il presidente di ISDE Napoli, Antonio Marfella.

Antonio Marfella ha detto che “Siamo stati costretti a venire in Parlamento per ricordare a tutti che esiste la necessità ineludibile a tutela della salute pubblica e del SSN che vengano prodotti dati epidemiologici in maniera costante, regolare, completa (suddivisa per distretto) e ben leggibile e comparabile da tutti . In un vero Stato federale questo compito deve essere assolto da una struttura federale centrale e non periferica (Regioni) a tutela della terzietà dei dati.

Possiamo testimoniare che negli ultimi venti anni questo non è mai stato fatto, specie ad Acerra, dove il negazionismo sanitario antiscientifico ha imperato incontrastato e ha prodotto nel tempo dati sanitari pessimi, ormai record nazionale di incidenza di cancro specie per la città di Acerra.

Al disastro ambientale degli sversamenti assassini già certificati dal Governo Prodi che ha declarato Acerra unico comune campano colpito da disastro ambientale nel 2006 si è aggiunto dal 2009 il più grande inceneritore di Italia che concentra in un unico punto della intera regione Campania l’obbligato carico tossico dell’incenerimento pari a 111 kg/abitante anno di incenerito rispetto ai soli 99 kg/abitante/anno della intera Lombardia, ma suddivisi in ben 13 impianti sul territorio regionale. Questa è fuor di dubbio la causa aggiuntiva responsabile dei dati sanitari ormai record di Acerra, del tutto fuori scala specie per cancro del polmone rispetto ai pur pessimi dati della intera Asl 2 e Asl 1. Oggi “festeggio” il mio primo inserimento come ammalato di cancro del 2018 all’interno del registro tumori asl 1 centro che finalmente ha prodotto i dati di incidenza 2010 – 2020. Una semplice comparazione nel modo di presentare i dati sui siti della ASL 1 e della Asl 2 rende ragione della nostra presenza qui oggi in Parlamento. Non si può lasciare la produzione ma soprattutto la gestione di dati sanitari cosi essenziali per la corretta programmazione sanitaria a ASL che per motivi vari, innanzitutto carenza di fondi e personale per non pensare a pura ignavia per pressioni politiche locali, non sono in grado di produrli pur in presenza di un impianto che oltre al danno sanitario produce però introiti economici infiniti ai gestori pari a non meno di 500mila euro al giorno dal 2009. E’ in corso un contenzioso legale tra gestore e Regione Campania su chi deve incassare non meno di 58 milioni di euro di soli extraprofitti per un solo anno che sono pari al fabbisogno per 200 anni di un buon registro tumori. Pertanto, come si possono salvare gli acerrani se da 20 anni non sanno quanto e come muoiono, non sanno quanti pcb diossine, pfa e pfoas, pbde sono presenti nel loro territorio e nel loro sangue? Quanto vale la vita di un acerrano?”.

La parlamentare Carmela Auriemma, da parte sua, ha evidenziato come “Negli ultimi trent’anni la città di Acerra è stata oggetto di sversamenti illegali ed ha ospitato impianti altamente inquinanti. Nonostante le ripetute denunce è necessario ancora oggi capire quale sia la situazione. I dati epidemiologici raccolti dal 2013 al 2018 hanno evidenziato le conseguenze degli impianti impattanti presenti nel territorio, che si sono tradotti in rischi per la salute delle persone con un’alta percentuale di tumori. I dati del 2019 sottolineano un miglioramento ma la modalità di raccolta non fa capire, a differenza dei dati raccolti negli anni precedenti, se riguardano la sola città di Acerra. Una modalità che non dà un quadro preciso ma fa pensare a una diluzione per non evidenziare l’allarme. Dagli studi presentati nella conferenza stampa, sono emersi anche rischi per il genere maschile relativi alla capacità riproduttiva. È inaccettabile che in alcune zone dell’Italia venga negato il diritto ad avere un figlio. Bisogna individuare con urgenza quali sistemi di difesa devono essere attuati per non mettere a rischio la salute dei cittadini. L’impatto sull’inquinamento ambientale e sulla salute delle persone non può essere sottovalutato. Nelle prossime ore depositerò un’interpellanza urgente al ministro della Salute riguardante Acerra e la provincia di Napoli. Inizieremo una campagna di denuncia ma anche di prevenzione. Dobbiamo difendere la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente“.