Assolto

Acerra, diffamazione: assolto l’ambientalista Cannavacciuolo

Cannavacciuolo
- Foto d'Archivio

ACERRA – Nessuna offesa al decoro ed alla reputazione nei confronti dell’ex sindaco di Acerra (Napoli), Raffaele Lettieri. E’ quanto ha stabilito il tribunale di Nola assolvendo, per insussistenza di reato, l’ambientalista Alessandro Cannavacciuolo, querelato dall’ex sindaco negli anni scorsi per aver pubblicato un post su Facebook sulla mancata bonifica di un terreno inquinato ed acquisito a patrimonio comunale. “Acerra, oltre al danno la beffa! Sindaco l’ecomafia non va sostenuta, va distrutta”, il post pubblicato ad agosto del 2016 che, secondo il giudice non avrebbe leso l’allora sindaco Raffaele Lettieri. Secondo quanto motivato nella sentenza, infatti, da parte del Comune vi sarebbe stata la “sussistenza di profili omissivi” in ordine agli obblighi derivanti dalla legge per la bonifica del terreno. Ed anzi, secondo il giudice sussisterebbe “nel caso di specie anche l’esimente del diritto di critica” in quanto “non trascendono in attacchi personali e riguardano temi di rilevanza sociale”, che, si legge nella sentenza di assoluzione “è quello ravvisabile nel caso di specie, trattandosi di un giudizio che attingeva gli eventuali profili omissivi da parte dell’amministrazione comunale in un territorio martoriato dall’emergenza dei rifiuti e dall’abusivismo edilizio”.

 

“4 anni di processo per aver semplicemente cercato di tutelare  la mia terra. – ha commentato Cannavacciuolo –

Un processo che è nato da un mio post pubblicato su Facebook, dove evedenziavo  omissioni e anomale  procedure amministrative che avrebbero potuto avvantaggiare l’ecomafia locale, in merito alla mancata bonifica di un fondo ubicato in località Lenza schiavone.

 

Per chi mi conosce sa benissimo che non ho mai avuto timore di denunciare abusi o omissioni ai danni della nostra terra, anche quando sono stato più volte raggiunto da querele, molte delle quali mi hanno impedito in passato   di candidarmi come amministratore della mia città.    Ma nonostante tutto ho sempre creduto nella giustizia sana, quella fatta da uomini e donne oneste. E per questo, anche se gli ostacoli e i tentativi di farmi inciampare ne sono stati tanti, sono fiero di poter vivere la mia TERRA  a TESTA ALTA.

Da anni, ho l’onore e la fortuna di essere affiancato da  persone che sono state sempre pronte a lottare con me, anche quando ingiustamente abbiamo dovuto  subire processi penali.

Ringrazio ognuno di loro, ad uno ad uno.

E ringrazio soprattutto il mio avvocato, Teresa Di Nuzzo, per la tenacia e la costanza che ha  avuto nel rappresentarmi in giudizio, andando oltre il suo mandato, facendo suo il dovere di sostenere e far emergere la verità dei fatti.”