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Marigliano, riflessioni e racconti della giornata inaugurale di Palazzo Verna.

Profluvio d'arte a Marigliano in occasione della manifestazione di inaugurazione della ex chiesa dell'Addolorata.

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MARIGLIANO – Esistono luoghi straordinari che conservano nel loro grembo una indicibile ricchezza. Luoghi che fanno schermo contro il tempo, serbando un patrimonio raro stratificato nelle architetture, nei soffitti antichi, negli altari marmorei policromi, nei pavimenti maiolicati. Capita, non di rado, che alcuni di questi luoghi finiscano, come per effetto di un sortilegio, inghiottiti dall’incuria e dall’abbandono, sulla’orlo di un irreversibile declino.

E’ la sorte toccata al complesso monumentale noto come Palazzo Verna, edifico di eccezionale rilevanza storica e artistica del territorio mariglianese. Fu il terremoto dell’80 a condannare la struttura a 40 anni di silenzio, obliandone il ricordo e privandone la conoscenza ai tanti nati dopo il tragico evento.

Un tempo lunghissimo in cui, se si eccettua un tentativo scellerato di riconversione edilizia intentato negli anni 2000 dall’Amministrazione allora in carica e drasticamente rigettato da chi di dovere, del Palazzo Verna si erano smarrite le tracce.

Si deve alla  volontà dell’attuale Amministrazione, coordinata dal sindaco Antonio Carpino, l’opera di riqualificazione e riappropriazione di una parte del bene architettonico che fu fulcro della vita cittadina per intere generazioni.

Dopo un lungo percorso puntellato di difficoltà, finalmente martedì 18 settembre 2018 si è svolto l’evento inaugurale che ha sancito la riapertura della ex Chiesa dell’Addolorata sita all’interno del vasto complesso, e che sarà fruibile per eventi e attività soprattutto di tipo culturale.

L’evento, diviso in due parti, è iniziato presso la sala consiliare della Casa Comunale con il concerto a cura del maestro Gianni Minale in Trio, una profusione di arte in musica di rara eleganza e professionalità. Il Maestro ha dedicato alla Natura e alla Grecia antica le composizioni musicali facendo riferimento agli elementi, fuoco, aria, acqua, terra. E proprio partendo da note delicate, come il tintinnio di gocce distillate piano, il concerto ha preso forma e spessore sempre più grandi fino a trascinarci lungo la corrente all’interno di questo straordinario “impluvio” artistico – architettonico che è Palazzo Verna.   

La conferenza è stata aperta dal sindaco,  che ha presentato il progetto di recupero per quello che è oggi e per quello che sarà con le future azioni. In particolare ha spiegato da dove sono stati rilevati i fondi finanziari impiegati nell’opera di messa in sicurezza e di ripristino della ex Chiesa, ovvero un fondo regionale ottenuto con la partecipazione ad un bando per il quale è stato redatto un apposito progetto che ha consentito al Comune di  classificarsi quarto nella graduatoria regionale generale. I lavori, per i quali non sono stati spesi soldi pubblici comunali, hanno previsto la sostituzione della vecchia copertura in amianto, il ripristino della Chiesa e del Refettorio, la ripulitura di una grossa area dello stabile, e l’inizio del recupero del cortile interno per il quale si prospetta un uso per concerti e manifestazioni.

“Abbiamo tracciato un solco, è solo l’inizio di un percorso fortemente voluto e che mi porta a ringraziare soprattutto la cittadinanza attiva, tra cui persone come Maurizio Sena, allestitore della mostra fotografica”, dice l’assessore Pino Napolitano, che non nasconde la passione che ha riversato nel progetto di cui si è fatto strenuo portavoce e difensore.

Tocca all’Amministratore della Reggia di Caserta, Ferdinando Creta, esporre il protocollo d’intesa siglato con la struttura e specificare che Palazzo Verna è stato inserito nel “Percorso collaterale della via Francigena”, elemento, questo, che prevede un ulteriore implementazione di risorse da investire e recuperi futuri coadiuvati dalla collaborazione del responsabile dell’area nolana, anch’egli presente in sala, Vincenzo Caprio.

Terminata la conferenza, si è svolto un doveroso momento di approfondimento con l’esperto e studioso della città di Marigliano, Antonio Esposito, che ci ha accompagnato in una passeggiata a ritroso per le stanze dei vecchi conventi, delle scuole, e per le Chiese, e per le rovine, quelle che restano e quelle trafugate, immortalate solo in vecchie fotografie. L’excursus nella vita del Palazzo è stato realizzato grazie agli studi condotti sui documenti originali, conservati oggi nell’archivio storico della Collegiata.

Infine l’architetto Giuseppe Devastato, asse portante dei lavori di ristrutturazione, ha illustrato in dettaglio la situazione odierna dello stato dei lavori e dell’ala restituita alla città. Un lungo particolareggiato viaggio nei lavori eseguiti e in quelli da fare. Per quanto riguarda la sostituzione degli antichi portoni in legno, fortemente degradati, si è proceduto, in accordo con la Soprintendenza, alla realizzazione di uno nuovo che attualmente è in lavorazione.

Usciti dalla sala Consiliare, la manifestazione si è trasferita nel luoghi sui quali si è lungamente dibattuto, tra assaggi enogastronomici ed esposizioni, si è svolta la mostra di fotografia “Saluti da Marigliano”, collezione di foto e cartoline antiche che hanno mostrato il volto etno-antropologico di quelle che furono le vecchie generazioni di mariglianesi.

 Un primo giorno per una lunga settimana di manifestazioni consacrata interamente all’edifico “Palazzo A.M. Verna”. Forse non basterà un manipolo di giorni dedicati a riscattare anni di dimenticanza, né potrà moltiplicare risorse finanziare che, data la situazione attuale della struttura, dovrebbero essere davvero corpose. Sta di fatto che per raggiungere la vetta bisogna pur iniziare salendo il primo gradino, e, uno per volta, tutti gli altri.