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Anacapri, sequestrato il complesso balneare Nettuno

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ANACAPRI  – Sequestrato  questa mattina  il complesso balneare “Nettuno”, sito alla via Grotta Azzurra n.46 in Anacapri. Una  struttura immobiliare ubicata in località Gradola, su costone roccioso a picco sul mare in prossimità della Grotta Azzurra, della superficie di circa 4.000 mq e che si sviluppa su terrazzamenti degradanti con fronte visivo di quasi 30 metri.

Ad effettuare il sequestro sono stati i finanzieri della Tenenza di Capri unitamente a personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo della Guardia Costiera di Capri ,che hanno eseguito un decreto , emesso dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica, avente ad oggetto

Il procedimento è iscritto nei confronti di 17 indagati, tra i quali il proprietario del lido Nettuno, i direttori dei lavori nonché i dirigenti ed i funzionari dell’UTC di Anacapri, i componenti della Commissione locale per il paesaggio e della Commissione edilizia di Anacapri, funzionari e tecnici della Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici ed artistici di Napoli e Provincia, per i reati di cui agli artt. 110, 323, 479, 481 c.p., 44 lett. c) d.P.R. 380/01, 181 D.L.vo 42/04, 54, 55 e 1161 R.D. 327/42 (Codice della navigazione).

Dalle complesse indagini, coordinate dalla 5^ Sezione – reati ambientali della Procura della Repubblica di Napoli, che si sono avvalse anche di una consulenza tecnica, è emerso che i lavori di ristrutturazione e riqualificazione eseguiti a partire dal 2014 presso il suddetto complesso immobiliare, ultimati nel marzo 2016, sono stati realizzati in virtù di permessi di costruire e autorizzazioni paesaggistiche rilasciati illegittimamente in violazione della normativa urbanistica e paesaggistico-ambientale relativa alla zona ove insiste il complesso immobiliare per cui si procede, nonché in contrasto con i vincoli previsti per l’area ove sorge la struttura.

Il complesso insiste infatti in zona E) del P.R.G. del Comune di Anacapri, relativa ad attrezzature turistico-balneari e portuali o di attracco, area sottoposta a vincolo ambientale come territorio costiero ex D.lvo 42/04, dichiarata di notevole interesse pubblico con D.M. del 20.3.51 e del 28.3.85, nonché sottoposta a vincolo idrogeologico (zona R4 e P4) ed archeologico (in quanto il complesso è confinante con gli scavi archeologici di “Villa Gradelle” di epoca romana).

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