Sport

Cosa hanno in comune sport ed impresa in Italia ? Il bisogno di giocare pulito e la voglia di vincere

Cosa c'entra lo sport con l'impresa ? Andando oltre la metafora della vittoria per suggerire obbiettivi e risultati da raggiungere e alle splendide suggestioni dell'allenatore che motiva la squadra, in Italia tanto lo sport agonistico che le imprese hanno un incredibile lista di problemi comuni, molti dei quali si sintetizzano in un'unica parola : Corruzione.

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Cosa c’entra lo sport con l’impresa ? Andando oltre la metafora della vittoria per suggerire obbiettivi e risultati da raggiungere e alle splendide suggestioni dell’allenatore che motiva la squadra, in Italia tanto lo sport agonistico che le imprese hanno un incredibile lista di problemi comuni, molti dei quali si sintetizzano in un’unica parola : Corruzione.

Una sfida difficile da vincere se si pensa che nel 2016 nella pubblicazione dell’indice sulla percezione della corruzione di Transparency l’Italia si classifica 60esima (meglio di noi fanno Romania, Giordania, ma anche Malesia e Namibia etc…) posizione poco lusinghiera che ancora una volta testimonia quanto siano fortemente radicati vizi antichi e quanto siamo ancora lontani dalla società del merito che spesso si menziona, ma che nei fatti sembra sempre più un miraggio.

E se lo sport, fin dalle sue antichissime origini è stato simbolo di correttezza e sviluppo di un’integrità personale (Platone lo associava alla crescita morale) e nei recenti grandi eventi utilizzato come vera e propria bandiera di nuova Etica della società moderna, lascia l’amaro in bocca scoprire che come ogni business tra l’altro con un fatturati di miliardari anche la più bella libera delle arti umane non si è salvata dal virus degli interessi particolari, corruttivi e spesso malavitosi che hanno toccato tutto e tutti, dalla Fifa, alle partite truccate tanto nella massima serie come nella più infima delle categorie, al doping nel tennis e nel ciclismo, per non parlare delle Olimpiadi evento che una volta univa le persone, fermava guerre e ricordava a tutti un più alto valore di giustizia e che invece oggi viene associato al rischio di fallimento di interi Stati.

Insomma giocare sporco sembra essere diventata pratica comune ed allora come non fare un parallelo con il mondo delle imprese, dove il fenomeno della corruzione fa lievitare i costi delle Grandi Opere oltre a ritardarne la realizzazione come dimostrano le maxi inchieste che hanno coinvolto Expo, Terzo valico dei Giovi, tre tratte dell’alta velocità tra Milano e Padova, le Metro 4 e 5 di Milano, il Mose e l’immancabile Salerno-Reggio Calabria, qualche anno fa si era cercato anche di quantificare il fenomeno attribuendo impropriamente alla Corte dei Conti una dichiarazione che portava il disvalore prodotto dalla corruzione in Italia a 60 Miliardi di euro, ma la verità è che non abbiamo idea del suo costo, ma abbiamo certezza che generi non solo diseconomie, ma soprattutto distorsioni nelle scelte private, pubbliche, di politica economica, nell’ indirizzo delle opere pubbliche e determini la crescita spesso della peggiore classe politica ed anche di quella imprenditoriale.

Come state leggendo diventa sempre più chiaro che quando sei in partita con la tua azienda o il tuo team sportivo, diventa difficile vincere se ci sono regole nascoste o mano invisibili che muovono gli arbriti del gioco, in Italia si è appena conclusa una stagione calcistica fatta di luci e di ombre, al 31 Maggio la stragrande maggioranza delle aziende ha pubblicato i propri bilanci, insomma “les jeux son fait”, ma bisogna ricordare a tutti una regola più forte delle altre, non sottovalutare mai chi gioca pulito, chi sfida ogni giorno se stesso con grinta, coraggio, preparazione, chi coltiva il merito personale e quello della propria squadra, perché si potrà colpevolmente ritardare la vittoria dei migliori, ma poi lo scudetto arriva e i migliori quando vincono lo fanno alla GRANDE.