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Libri Sanità Maria Capasso 13 febbraio 2017 22:05 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
NAPOLI - La Giunta di De Magistris chiude il presidio Nati per Leggere che da anni operava con i bambini attraverso attività laboratoriali di letto scrittura. Un angolo di cultura che negli anni ha diffuso l'amore verso la lettura di importanti storie di spessore educativo sorto presso il Pan che ora ha dovuto chiudere forzatamente i battenti.
Sono più di 7 mila i bambini raggiunti con questa attività laboratoriale capillare su tutto il territorio provinciale. Scoppia la protesta da parte del coordinamento Nazionale che punta l'indice contro il sindaco e l'assessore Daniele rompendo il silenzio.
"L’Associazione Italiana Biblioteche, l’Associazione Culturale Pediatri, il Centro per la Salute del Bambino onlus, fondatori e responsabili del programma nazionale Nati per Leggere (NpL) ritengono necessario esprimere la propria posizione in merito alla decisione del Comune di Napoli di non concedere più gli spazi del PAN| Palazzo arti Napoli per le attività del punto Lettura Nati per Leggere, svolte dal 2011.
Tale decisione infatti ci sorprende e ci sconcerta quanto affermato in merito da Nino Daniele, assessore alla Cultura e al Turismo e dal sindaco Luigi de Magistris. Gli operatori ci tengono a precisare che innanzitutto, Nati per Leggere non è il prodotto di una associazione locale, né un progetto a termine. È un programma attivo su scala nazionale dal 1999, è riconosciuto come buona pratica dalla Commissione Europea (progetto ELINET sulla promozione della literacy), ha ricevuto premi e riconoscimenti nazionali e internazionali (nel 2016, il Premio Nonino, ritirato, ricordiamo, anche da due volontarie campane), opera su tutto il territorio nazionale attraverso il lavoro di migliaia di professionisti e molte migliaia di volontari, ha inciso significativamente sulle abitudini di lettura delle famiglie e sull’editoria per l’infanzia.
Non può quindi, con ogni evidenza, essere messo sullo stesso piano di attività , pur utili, di gioco, pittura, fotografia etc. che il Comune di Napoli si propone ora di avviare nei locali del PAN. Inoltre, se come affermato dallo stesso assessore Daniele, la finalità è quella di contrastare la povertà educativa ed emotiva dei bambini, appare ovvio che occorra impostare un lavoro caratterizzato dalla continuità , non limitato ad una presenza episodica, dal coinvolgimento di diversi attori istituzionali e non, dal radicamento territoriale.
È infatti la sinergia tra tali attori e modalità a far sì che buone pratiche educative trovino spazio nelle abitudini delle famiglie e incidano sullo sviluppo complessivo dei bambini, con un significativo impatto sul territorio. Servono quindi biblioteche per bambini e ragazzi – di cui Napoli è scandalosamente priva – servono pediatri di famiglia consapevoli e impegnati, servono servizi per l’infanzia ed educatori, servono i volontari, serve quindi proprio quella rete di collaborazione che Nati per Leggere ha saputo negli anni costruire a Napoli e in Campania, come anche in tante parti d’Italia e che sola può, appunto, garantire radicamento territoriale, continuità , precocità di intervento a partire dai primi mesi di vita e universalità dei contatti fino a toccare le zone meno servite.
Questo è quanto offre da tempo alla città di Napoli, un
servizio preziosissimo a sostegno delle famiglie e dello sviluppo
dell’infanzia, svolto nella più totale gratuità . Il Comune di Napoli ha aderito
formalmente a Nati per Leggere nel 2012 e firmato un protocollo dÂ’intesa nel
quale individuava un proprio spazio istituzionale presso il PAN, dove
sviluppare il Programma. Nati per Leggere, attuando il protocollo, ha
incontrato circa 7000 bambini e le loro famiglie, rendendo il punto Lettura NpL
del PAN un punto di riferimento ben visibile e una testimonianza dellÂ’impegno
dellÂ’Amministrazione Comunale nella tutela dei diritti dellÂ’infanzia.
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